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Uno scalo lungo una notte a Dubai

Avevo scelto la Thailandia come destinazione del mio viaggio estivo per una ragione molto terra terra: la Emirates proponeva biglietti aerei da Roma a Bangkok con scalo a Dubai a soli 400 euro. Mi trovo dunque all'aeroporto di Dubai: ora locale le ventitré e trenta e una lunga notte da trascorrere lì (diciamolo che questo era uno dei motivi dell'infimo prezzo dei voli). Il problema dell'aeroporto di Dubai è che c'è un'unica smoking lounge minuscola dove l'aria è irrespirabile e la gente che aspira ad entrarci è troppa. L'alternativa è fumare in un bar o ristorante dove sei obbligato ad acquistare una consumazione piuttosto esosa, da pagare possibilmente con carta di credito in modo da non ricevere inutile moneta degli Emirati Arabi come resto. Per farla breve, sono entrata verso mezzanotte in un Irish Pub e ne sono uscita alcune Guinness dopo, al sorgere del sole.
Le Guinness sono state gentilmente offerte dai diversi viaggiatori in transito che si sono alternati al mio fianco durante quella lunga notte del mio primo giorno di viaggio verso Bangkok; dunque devo ringraziare pubblicamente Malcolm, ingegnere scozzese, George, consulente aziendale gallese, e Justus, diplomatico kenyota di stanza ad Addis Abeba (con il quale mi sono moralmente impegnata a visitare presto il suo Paese). Inoltre grande stima al cameriere nepalese e alla cameriera filippina che facevano il turno di notte e che si sono ricordati di me quando sono ripassata al ritorno, quasi quattro settimane dopo, a bere un caffelatte.

Racconto di viaggio "LA 'SPIAGGIA' NON ESISTE. La calda estate della Thailandia centrale" 

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