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Il cerbiatto di Miyajima

L’isola di Miyajima si trova nella baia di Hiroshima ed è celebre per il fotogenico tempio tutelato dall’UNESCO, un torii galleggiante che attira una grande quantità di turisti.
Nonostante queste regioni siano conosciute per i livelli relativamente bassi di pioggia, arrivo a Miyajima sotto un temporale torrenziale; se aggiungiamo che ho percorso tutto un inutile sentiero in montagna fraintendendo le indicazioni di google maps, si comprende come mai sono arrivata completamente zuppa nel ryokan prenotato. Con questo termine si fa riferimento alle locande tradizionali giapponesi, dotate di pavimenti di legno lucido, leggerissime porte scorrevoli, armadi a muro che contengono futon, cuscini e coperte. Questi bassi materassini, al momento della nanna, vengono poggiati sul pavimento, o meglio sui tatami di paglia intrecciata (il cui odore pungente mi perseguita ancora adesso che ne scrivo).
Per la cena era previsto un pasto in stile kaiseki, un menu di “alta cucina” che prevede tante minuscole portate a base di ingredienti locali, preparate con l’intento di soddisfare non solo il palato ma anche gli occhi. A mo' di esempio posso citare due pezzettini di filetto di manzo cotti su una piastra bombata, delle verdure in tempura servite su un piatto di ceramica intrecciata, una zuppa di funghi in una ciotola smaltata a fiori, un trancio di pesce decorato con foglie eccetera.
A un certo punto sono uscita fuori dalla porta per fumare una sigaretta. Proprio sulla soglia si sono presentati dei teneri cerbiatti, che avevo già adocchiato in precedenza: la padrona di casa anzi era andata a dare loro degli avanzi di cibo. Stavo accarezzando uno di loro quando il suo muso si è avvicinato all’orlo del mio vestito e in un attimo ne ha preso un lembo tra i denti strappandone un bel pezzo.
Io sono rimasta così sorpresa che non ho avuto il tempo di interagire con l'animale in questione. La titolare invece è rimasta così affranta dallo spiacevole episodio che mi ha chiesto scusa per tipo venticinque volte. Alla ventiseiesima le ho proposto un equo scambio: mi sarei portata a casa lo yukata completo di ciabatte, che era in dotazione nella camera. Solo così si è messa il cuore in pace.

Racconto di viaggio "THE TERMINAL. Viaggio in Giappone"

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