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La dolce vita goana
Il Goa settentrionale mantiene la sua fama di località fricchettona, dove diversi residenti europei hanno scelto di vivere, almeno sei mesi l'anno (poi comincia la stagione del monsone e ci vogliono alcune dita di pelo sullo stomaco per restare). Anjuna, Vagator, Arambol, Candolim, Baga sono le località balneari più gettonate, dove si balla il goa trance nei rave party e si svolgono i mercatini, pieni di merce difettata Desigual a prezzi irrisori, diversi tipi di spezie e qualità di tè, ciondoli a forma di OM e vestiario "indiano" che gli indiani veri non indosserebbero mai. Allo stesso tempo è una regione rilassante e amena, ricca di frutta e vegetazione tropicale, dove la colonia di occidentali residenti (pizzaioli, deejay, bancarellari, baby pensionati) ti permetterà di passare il tempo in compagnia, stando alla larga dagli indecifrabili indiani.
Per Capodanno, confluiscono nel Goa anche vagonate di maschi da tutta l'India. La spiaggia di Calangute, che va avanti per chilometri prima di trasformarsi nella spiaggia di Baga, è un formicaio di giovani indiani, tutti in camicia e pantaloni, molti dotati di smartphone, giunti appositamente fin qui per bere alcolici a prezzi abbordabili e fare uso di droghe, più o meno leggere. Anche perché, trovare una donna che gliela dia (indiana oppure occidentale che sia) è un'opzione da non tenere manco lontanamente in considerazione. Il risultato è che molti di loro eccederanno nei beveraggi e/o nelle sostanze psicotrope e si ridurranno in condizioni penose. A causa di una mancanza di coordinamento e prospettiva d'insieme di cui ormai non ti stupirai affatto, pare che il Goa sia circondato da stati dove il consumo di alcolici, se non è vietato, viene fortemente scoraggiato da pesanti tasse: facile capire perché questo minuscolo staterello si sia fatalmente trasformato nel paradiso della trasgressione.
Anche gli autobus − ammassi di lamiera adornati di fiori freschi, peperoncini e adesivi di Ganesh e Shiva − sono un carnaio. La figura chiave sui mezzi è l'addetto allo sbigliettamento, solitamente un giovane strafatto dagli occhi spiritati che urla come un invasato e insulta i poveri indianini accalcati, e a volte fisicamente li solleva e li posiziona ordinatamente lungo il corridoio. Ti consiglio di stare molto attento a questo sinistro personaggio, in quanto anche tu potresti assistere a una scenetta simile a quella che ho visto io: una giovane vittima della dolce vita goana giaceva svenuta sulla pedana accanto al posto di guida (un passeggero a tratti gli manteneva la testa); al diabolico addetto non pareva vero di poter liberamente infierire su questo corpo esanime, così gli ha mollato un poderoso schiaffone; per fortuna il conducente, di rimando, ha avuto la prontezza di sferrare a bruciapelo una mazzata del grosso bastone di ordinanza sulla testa del suo sottoposto, grazie al quale costui ha abbassato la cresta per un po'.
Racconto di viaggio "INDIA PER PRINCIPIANTI. Viaggio in Maharashtra, Karnataka e Goa"