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CRETA COVID FREE
Non me ne vogliate se affermo che la Grecia non è mai stata in cima alle mie preferenze di viaggio, specialmente in confronto ai suoi ben più intriganti vicini (che non a caso si sono resi indipendenti dall’Impero ottomano molto tempo dopo). A parte qualche breve puntatina di pochi giorni, l’avevo tenuta in serbo per eventuali tempi bui di là da venire, in cui mi sarebbe stato difficile fare viaggi intercontinentali. Ecco il fatto: i tempi bui sono già arrivati e le opzioni di viaggio all’estero ai tempi della pandemia non sono moltissime. Certi Paesi pretendono una quarantena di due settimane dopo l’ingresso, in altri la crescita dei contagi è esponenziale e le restrizioni molto severe. E in ogni caso, dappertutto c’è il rischio che le regole e le misure cambino in peggio. Senza contare che molti voli vengono spostati o cancellati all’improvviso, come si arguisce leggendo i commenti di utenti inviperiti nei forum delle compagnie aeree.
Per fortuna non sono in crisi d'astinenza, infatti sono stata in India e a Barcellona poco prima del lockdown e ho persino passato un paio di weekend fuori città nel mese di giugno, per questo ero quasi entusiasta dalla concreta (e fino a poco prima insperata) possibilità di trascorrere un paio di settimane estive a Creta, grazie anche ai numerosi voli diretti da Bari, che costano meno di un pieno di benzina per raggiungere il Salento. Su Creta un pensierino l'avevo già fatto dopo aver letto alcune pagine piene di amore di Antonio Tabucchi, inoltre mi attraeva particolarmente perché si trova così a sud che già si sente l'odore della Turchia.
La Grecia quest'estate è una meta particolarmente sicura, poiché non ha riscontrato molti contagi da Covid (i morti sono stati meno di duecento dall’inizio della pandemia): il governo infatti ha attivato delle misure di contenimento subito dopo la prima vittima e poco dopo ha messo la popolazione in lockdown - tra l’altro avvisando tutti i cittadini con un SMS notturno. In vista della stagione turistica, poi, dal primo luglio il governo greco ha predisposto un modulo da compilare online; ad ogni visitatore straniero dunque viene inviato un QR-code in base al quale sono effettuati tamponi a campione. Nel caso in cui uno sia sorteggiato, la procedura è molto rapida e al turista viene semplicemente consigliato di non avere contatti ravvicinati con altre persone nelle successive 24 ore. Solo se dovesse risultare positivo viene contattato e messo in quarantena a spese del governo greco. Anche il volo non prevede rischi particolari, in quanto i passeggeri sono pochissimi, sull’aereo non viene erogato alcun servizio di bordo supplementare e per andare in bagno bisogna chiedere il permesso alla hostess.
La prima settimana ho avuto una compagnia e un’automobile con cui ho esplorato la parte occidentale dell'isola, dove sono presenti incantevoli paesaggi montuosi, centri storici affascinanti come Rethymno e Chania e alcune delle spiagge più belle del mondo, tra l'altro prive del consueto sovraffollamento. Trovarsi in certi luoghi incredibili di Creta semideserti non ha prezzo (e se lo ha, è basso). Infatti perfino nei luoghi più isolati e difficilmente raggiungibili i costi dei servizi turistici sono super onesti. Fornisco qualche esempio: due lettini e un ombrellone nella laguna di Balos o ad Elafonissi costano appena 10 euro; i prezzi di bevande e panini al baretto di Balos sono più bassi che in un qualunque bar italiano e bisogna tenere presente che è l’unico esercizio commerciale presente in questa spettacolare laguna a cui si accede dopo chilometri di sterrato e una lunga discesa a piedi sotto il sole; nella spiaggia Glyka nera (raggiungibile solo in barca o con il trekking) c’è un’unica taverna dove ad esempio un piatto (squisito) di sardine grigliate costa 7 euro.
La seconda settimana ho esplorato la parte orientale da sola e proprio per questo non ne volevo sapere di avere un’auto, anche perché ero rimasta sufficientemente turbata da alcune curve ardite, preoccupanti pendenze e aggressive raffiche di vento. Gli spostamenti non sono stati semplicissimi perché le corse dei mezzi pubblici erano ridotte e infatti – ad esempio – non sono mai riuscita ad arrivare alla spiaggia di Vai, nonostante mi fossi fermata a Sitia proprio per questo motivo. A Heraklion ho visitato il museo archeologico e il palazzo minoico di Cnosso, da Agios Nikolaos ho fatto un'escursione in barca all'isola di Spinalonga e infine da Ierapetra partono le crociere dirette all'isola di Chrissi, dove il mare ha un colore stupefacente.
Il clima è perfetto: cielo azzurro e sole costante, ma perennemente ventilato, dunque con temperature mai superiori ai trenta gradi e serate piacevolmente fresche. I cretesi sono ospitali e cordiali, ma non invadenti. Tranne gli autisti degli autobus naturalmente, che o sono piuttosto suscettibili e urlano come dei dannati oppure ti tengono in ostaggio per chiacchierare rischiando di farti perdere l’aereo.
Si mangia benissimo praticamente ovunque e inoltre alla fine del pasto ti omaggiano sempre di un bel piatto di frutta succosa e/o di dolce, oltre alla classica bottiglietta di raki. Alcuni ti offrono pure l’aperitivo, mentre se ti siedi per un caffè o altra bevanda ti portano una bottiglia di acqua ghiacciata e biscotti o salatini. Se sei da sola al ristorante, potresti ricevere (oltre alla bottiglia di raki offerta dal titolare) altre tre bottiglie offerte da avventori seduti ad altri tavoli.
La maggior parte dei ristoranti e bar era aperta la sera, e non è stato raro assistere a qualche concerto di musica tradizionale, specialmente nelle città più grandi.
Nelle strutture ricettive come hotel, b&b, appartamenti eccetera c’è un sacco di disponibilità, quindi non è necessario prenotare. Di conseguenza i prezzi restano molto accessibili e soprattutto si può trovare posto in strutture dove normalmente se non si prenota con mesi di anticipo non si trova mai una camera. Ad esempio una coppia di francesi, abituali frequentatori di Creta, per la prima volta dopo anni ha trovato una stanza libera all’hotel Porto Loutro.
Queste due settimane da sogno a Creta, poi, sono rimaste l’unica vacanza di tutta l’estate. Nel mese di agosto infatti è partita una campagna denigratoria contro i turisti italiani in Grecia, accusati di aver portato il virus da un Paese praticamente a zero contagi a una Regione (la Puglia) che aveva fatto il pieno di visitatori come mai nella sua storia (tra l’altro aumentando i prezzi in modo vergognoso) e obbligati a sottoporsi a tampone obbligatorio al rientro. Ecco perché ho dovuto rinunciare a salire su un volo per Skiathos che avevo acquistato per fine agosto.