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Autostop in Maramureş

Non che non lo sapessi che il sabato e la domenica i mezzi pubblici, già non molto frequenti in questa regione, sarebbero diventati ancora più fantasmatici. Ma non potevo mica restare ferma a Sighet, con tutto quello che c'era da vedere. Sono salita quindi sul microbus che mi ha lasciato dinanzi al Monastero di Barsana, già sottolineato sulla guida dal professore strabico, e poi caldamente raccomandato dall'efficiente receptionist dell'hotel. Una volta finita la visita, avrei pensato come proseguire.
In effetti, pochi minuti dopo aver alzato il pollice, si ferma un corriere che mi lascia al bivio per Vişeu, nella cittadina di Bogdan Voda. Fa caldo e ho anche il mio trolley con me ma, già che mi trovo, decido di entrare nel cancello della chiesa di legno che ho intravisto dietro il solito capolavoro di legno intarsiato. Inizialmente è chiusa, ma proprio in quel momento sopraggiunge il custode con la grande chiave. Entriamo: oltre me, ci sono due ragazzi francesi delusi dalla porta inizialmente sprangata. Poiché sono alla ricerca di un passaggio, presto poca attenzione ai fantastici affreschi sulle pareti di legno e mi dedico invece ad intervistare i francesi, i quali non solo hanno un'auto ma anche, sorpresa n. 1: parlano un inglese quasi decente; sorpresa n. 2: stanno andando pure loro a Vişeu.
L'affare è fatto: avremmo trascorso tre intere giornate insieme, di cui una dedicata a smaltire l'acquavite locale (la letale ţuica) bevuta a cena, l'altra a visitare il maggior numero possibile di monasteri affrescati della Bucovina, l'ultima a cercare di raggiungere Tulcea entro sera.

Il receptionist di Sighet mi aveva consigliato di prenotarla in anticipo una camera a Vişeu, se volevo andarci di sabato. «Molti alberghi ospitano wedding parties» mi aveva spiegato «e inoltre diversi turisti vanno a passare il week-end in quella località di montagna, godendosi la swimming pool o partecipando alla gita sul treno a vapore, la mocaniţa». Aveva faticato un po' per trovare una camera libera ma alla fine era riuscito nel suo intento.
La pensione della signora Adela è collocata in piena campagna. All'ingresso della villa ci accoglie la sosia di Donatella Versace, tutta vestita in bianco, con la grande bocca spalancata in un sorriso. C'è posto anche per i miei nuovi amici, nonché chaperon, francesi: le camere sono ampie e arredate con gusto.
«Mio marito è più giovane di me di ventitré anni» ci comunica subito allegramente la titolare, indicando la foto del loro matrimonio, incorniciata e appesa alla parete del soggiorno. «Molti in paese la considerano una stravaganza e parlano male di me, ma sotto sotto mi invidiano». Ci comunica anche che le hanno consegnato un premio come cittadina modello di Vişeu e che è laureata in psicologia. «Io ci metto il cuore nelle cose che faccio!» ci informa. «Per esempio tutti mi fanno i complimenti per come cucino, ma io non ho mai fatto dei corsi, semplicemente cerco di fare bene le cose che mi piacciono. Anche la mia passione per l'astrologia nasce dal mio interesse e dalla mia capacità di capire le persone e di creare un'empatia. Per esempio, tu di che segno sei? Ah Libra, bilancia! Sicuramente sei una persona con i piedi ben piantati per terra, non ami metterti al centro dell'attenzione e sei socievole, mentre tu, Pierre, capricorno, parli poco ma quel poco che dici è molto meditato».
Dopo un tuffo in piscina e una passeggiata nei dintorni, siamo a tavola con altri ospiti. A metà della cena appare il famoso marito: siamo subito indecisi se abbia esagerato con la droga, con l'alcol o con tutti e due. Dire che è sopra le righe non rende l'idea; il modo in cui tratta le cameriere e la moglie ti fa venire voglia di spaccargli la brocca del vino in testa; canta, parla in più lingue diverse, beve ingenti quantità di ţuica e infine, sotto gli occhi della povera moglie, prova persino a baciarmi.
Il mattino dopo dobbiamo svegliarci molto presto per la gita sulla mocaniţa. La sosia di Donatella, con un nuovo livido in faccia, ci fa il conto (paghiamo pure la grappa bevuta dal marito). Il marito dorme sul divano, pietosamente coperto da un pareo: «Soffre di allergia al vino rosso» cerca di giustificarlo, costernata, Adela.

Racconto di viaggio "FRUMOASĂ ROMÂNIA?" 

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