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Visitare New York, la città che non dorme mai, era da tanto il sogno nel cassetto di Piccolo me. Finalmente in questa estate non troppo afosa il sospirato momento è giunto. Lo sbarco al JFK del Nostro è coinciso con la release di Pokemon Go, come si evinceva facilmente dal fatto che moltissimi niuiorchesi procedevano ingobbiti sul proprio smartphone, ignari di ciò che li circondasse. Per prima cosa il Nostro è salito in cima al Rockefeller center per ammirare Manhattan dall'alto, esperienza molto suggestiva anche perchè di lì a poco è iniziato il tramonto: è stato così romantico poterlo ammirare in centinaia e centinaia di schermi di cellulare puntati verso occidente! E poi eccolo a Times Square, abbagliato dalle mille luci e in posa insieme ai mitici poliziotti del NYPD.
Dal giorno dopo Piccolo Me ha iniziato ligiamente a visitare tutti i must to see di NYC: la Statua della Libertà e il museo di Ellis Island, il Metropolitan Museum, il MoMa, il Memoriale del 9/11, il Guggenheim Museum. Ha trascorso molte ore liete al Central Park e a passeggio per tutta la città: ad esempio sulla Quinta Strada ad ammirare i negozi più chic, nei più popolari e turistici Chinatown e Little Italy, nel Village e a Chelsea, dove non potevano mancare due passi sulla deliziosa Highline e una sosta al Chelsea Market per divorare aragoste. Ovviamente la domenica Piccolo Me ha insistito per recarsi ad Harlem ad assistere alla messa con tanto di gospel e sermone del pastore, e a seguire il tipico brunch.
Ma New York non è soltanto Manhattan: bisogna spostarsi a Brooklyn non solo per percorrere il leggendario ponte al tramonto, ma anche per visitare i giardini botanici, la spiaggia e il parco divertimenti di Coney Island, il quartiere italiano e ovviamente gli Heights con la suggestiva promenade, i quartieri di tendenza come Dumbo e Williamsburg, dove magari assistere alle riprese di un film (come è accaduto al Nostro!). E infine anche una puntata al Bronx, sempre a cercare le tracce dell'italianità niuiorchese. Inutile dire che Piccolo Me non si è alimentato solo di aragoste, bensì si è sfiziato con tutte le cucine del mondo (indiana, messicana, venezuelana, cinese, greca...) e anche con succulente bistecche e monumentali hamburger. Insomma, questa città è stata un vero sballo!